Perché l’elicottero?
Già, perché l’elicottero? Perché volare con questo strambo oggetto che, a pochi metri da terra, comincia a ruotare su se stesso, a sbatacchiare a destra e a manca fino a entrare in collisione con il suolo/un edificio/una parete montuosa?
Il merito di questa mia scelta va attribuito in larga misura a Frank, ai suoi fantastici scenari, alla bravura con cui riesce a renderli sempre più realistici e coinvolgenti, alla generosità con cui condivide gratuitamente il frutto delle sue fatiche.
Frank, dicevo. Eccomi qui sotto, volare con il mio fido Mooney nei pressi del Cervino;
ecco è nato tutto qui: il panorama era così bello, così coinvolgente che riducevo via via la velocità per poterlo gustare meglio
…ma hai voglia di togliere manetta e di dare flap per sostenere l’aereo; ad un certo punto la portanza cessa di essere un parametro di fisica, non riesce a diventare un miracolo e il povero Mooney sbatte un po’ le ali e finisce schiantato da qualche parte.
Ci vorrebbe –mi dicevo – qualcosa che mi permettesse di volare lentissimo ( un deltaplano?), anzi di fermarmi proprio…fermarmi? L’elicottero!
Ecco, sono arrivato all’elicottero proprio per poter gustare fino in fondo la bellezza dei panorami offerti da Frank; non solo quelli, ovviamente, visto che FSX ci regala centinaia di bei posti da visitare.
L’elicottero, dunque. Vediamo di chiarire meglio quello che intendo dire. Sto sorvolando la Valle d’Aosta, vicino al massiccio del Grand Combin noto un bacino artificialeMi fermo in volo stazionario per studiare il posto dove atterrare Atterrato! Dietro di me la diga. Ora, diciamo subito il pro e il contro dell’atterraggio “into the wild”, in posti non canonici come piste aeroportuali o comunque aviosuperfici attrezzate: il brutto è che si atterra su una texture pixelata e poco realistica, mentre le texture delle piste sono ad altissima definizione, proprio per evitare questo effetto, il bello…be’, avete mai visto, volando, una diga da questa angolazione? E la valle?
Ecco qui sotto, per finire, altri esempi di atterraggi “into the wild”, come li chiamo io. Su un lago (sì, è il Grand Teton del Gran Frank)…. Su un altro specchio d'acqua…dietro l’elicottero potete scorgere un' orca marina che sfiata (si dice così?) Infine, sulla neve; sono tornato in Val d’Aosta, ma sono sui 3000 metri e passa di quota. Bene, per stasera mi pare possa bastare. La prossima volta potremmo magari parlare un po’ di…lezioni di volo….
Molto bello prof, sopratutto le foto dell'orca, quella della diga e quella del cervino. Mi sa che mi sto appassionando anch'io.
RispondiEliminaFilippo L.
1°e
Grazie Filippo,
RispondiEliminai tuoi apprezzamenti mi fanno piacere. Ciao