sabato 27 marzo 2010

Tour della Valée - 3 - Gran Paradiso

Tour della Valèe – 3 – Gran Paradiso

 

Tappa formidabile. Formidabile per i superbi scenari offerti dal massiccio del Gran Paradiso ( e da Frank, of course), formidabile per lo sforzo estenuante che ha dovuto fare il mio povero elicottero per superare i 4000 metri  (13000 piedi !) della vetta e scollinare oltre.

Mi lascio Cogne alle spalle e mi dirigo, prua a 214°, in un lungo vallone disabitato



Disabitato non tanto, però…



Il vallone è percorso da un torrente di montagna, immagino l’acqua leggera e gelata. Laggiù in fondo, in alto sulla destra, si intravede il Gran Paradiso con tutti i suoi quattromila e sessantun metri di altezza; comincio a sentirmi un po’ basso di quota….



Alla mia sinistra, ma non si vede, la Torre del Gran San Pietro; non si vede perché mi sono abbassato ancora, per godere appieno del dettaglio degli scenari di Frank



Che spettacolo! I singoli sassi, le rocce, i massi, il muschio….sembra quasi di camminarci sopra.



Che vallate, che prospettiva, che cielo azzurro ! Scusate il lirismo ma quassù sto veramente bene. Canticchio tra me una canzone imparata negli Scout, quaranta anni or sono…




Mi trasferisco nuovamente nei posti dietro per ammirare il panorama dal portellone aperto




OMIODDDIO! E adesso? Il Gran Paradiso mi incombe davanti, alto, altissimo, mi sembra insuperabile.

Quante volte Vigilius l’ha ripetuto? “Prendete quota…prendete quota che vi servirà..” Ho già il collettivo al massimo, non so dove tirare fuori altra potenza per salire…




Tiro verso di me la leva del ciclico, per inclinare il muso in alto e tentare di guadagnare qualche metro di quota, ma ottengo solo di fermare l’elicottero in hover….Vigiulius l’aveva detto ! L’aveva detto!




 Sto già pensando di abbandonare, di fare una virata di 180°, per fortuna l’elicottero è in grado di girare praticamente sul suo asse, di tornare a Cogne e riprendere la vallata salendo subito di quota quando, più che altro per istinto, tento una manovra: sempre col collettivo al massimo inclino il muso e scendo di quota; così facendo riprendo velocità; la parete si avvicina sempre più, quando ho raggiunto gli 80 nodi di velocità, tiro con forza la leva del ciclico e inclino in su il muso il più possibile: perdo velocità ma salgo anche velocemente di quota.

Quel tanto che basta per  superare la sella a destra della vetta.




Mi chiedo se nella realtà la manovra avrebbe funzionato: non l’ho letta su nessun manuale, ho solo agito d’istinto.




Come vedete, adesso mi tengo alto.



Mmhh, adesso che la paura è passata, riprendo a godermi gli scenari…


La prossima tappa: il Monte Bianco!
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martedì 23 marzo 2010

Tour della Valée -2 - Cogne

Tour della Valèe -2 – Cogne

 

Allora, come promesso, riprendo diligentemente il piano di volo elaborato da Vigilius e mi dirigo, prua a 245°, verso il fondovalle, cercando l’abitato di Aymavilles, all’imbocco della valle di Cogne



Ecco, ci siamo; quel torrente sotto il mio rotore di coda, che si getta nella Dora Baltea è il Grand Eyvia. Qui devo mettere la prua a 102°, devo cioè virare alla mia sinistra ed infilarmi nella valle di Cogne



Vigilius consiglia ripetutamente di prendere quota (“Già che ci sono vi consiglio di continuare a prendere quota, vi servirà.” Vigilius, op. cit.) ma ora che ho scoperto che posso salire e scendere in verticale, senza una lunga rincorsa, mi permetto il lusso di sorvolare la valle a bassa quota



La mano di Frank si vede, eccome! E il bello deve ancora venire….



Davanti a me, l’abitato di Cogne; quello appena superato è il borgo di Epinel



Sono arrivato: ma lo vedete come sono ben fatti gli scenari di Frank? Guardate il paese, la valle sulla destra, gli abeti sul fianco della montagna.



Eccomi, sempre inseguito da formazioni cumuliformi, sopra Cogne. Cedo la parola a Vigilius: (“ecco l’abitato di Cogne, oggi purtroppo famoso per dei fatti non tanto allegri. Cogne invece è un posto splendido dove una volta si estraeva il ferro che poi veniva lavorato nell’omonima acciaieria che si trovava ad Aosta.”) . La bassa quota farà inquietare il mio collega ma mi permette di godere dei minimi particolari; anzi, già che ci sono, mi poso da qualche parte per ammirare il panorama.



Atterrato sopra un piccolo rilievo che sovrasta l’abitato. Da qui mi godo lo spettacolo: quella davanti a me è la vallata che devo percorrere per portarmi verso il Gran Paradiso, prossima tappa.



Ragazzi, ma che spettacolo! Passerei tutto il pomeriggio qui sopra…




E invece, collettivo e via, verso la prossima tappa!



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venerdì 19 marzo 2010

Tour della Valée - 1 - Monte Emilius

Tour della Valèe - 1 - Monte Emilus

Sono decollato: sotto di me la Dora Baltea e l’autostrada si inseguono tra loro, correndo parallele all’aeroporto e proseguendo verso la città….A proposito della Dora, anni orsono questo fiume vide un alpino di poco più di ventanni guadare le sue acque (“in estate, immerso sino alle spalle con solo testa e fucile fuori e vi assicuro che l’acqua, che scendeva dai ghiacciai, era tutto tranne che calda” Vigilius, Piano di volo)


Aosta, appunto. La prendo alta, nel senso che sono salito subito di quota e continuo a farlo perchè Vigilius continua a raccomandarsi di salire subito e il più possibile (“l’unico consiglio che posso darvi sin da ora è: fate quota il prima possibile! Passare a fianco o sopra queste cime non è uno scherzo e la quota è di importanza vitale per non finire imbottigliati alla fine di qualche valle sempre troppo stretta per permettere una virata di fuga.”Vigilius, Piano di volo)



Vigilius consiglia di guardare alla nostra sinistra per ammirare il Monte Emilius, una cima di ben 3559 metri, di cui ben 3000 di dislivello, visto che l’aeroporto Corrado Gex è situato a 545 metri di altitudine….

Il  diavoletto anarchico e irresponsabile che si nasconde in me prende il controllo dell’elicottero: monte Emilius, eh? Perché non salire fin lassù, tanto per vedere com’è?



 Sì, il piano di volo prevede di volare dritto fino alla valle di Cogne e poi virare a sinistra…ma….Comincio a tirare su il collettivo, dando potenza: salgo in verticale, come se fossi in ascensore




L’elicottero sale velocemente fino a 8000 piedi, poi il rateo di salita diminuisce, la prua comincia a scarrocciare a destra e a sinistra, devo lavorare di pedaliera.



Il panorama da quassù è semplicemente indescrivibile; lascio i comandi al copilota, mi trasferisco nei sedili posteriori e apro un poco il portellone: a guardar giù vengo colto dalle vertigini. Siamo a 8500 piedi (2600 metri )



Lungo la salita ammiro i dettagli dello scenario (grazie Frank !!). Forse la cosa più bella di FSX è proprio quella di essere migliorabile e personalizzabile a piacere.



Bene, un po’ con fatica nell’ultimo tratto, ma il mio Bell 212 si è arrampicato fino a oltre 10.000 piedi, cioè 3050 metri. Questo mi fa ben sperare per il prosieguo del Tour ad alta quota



Eccoci in vetta! Avevi ragione, Vigilius: grande montagna , l’Emilius. Leggo su Wikipedia che il monte deve il suo nome alla giovane scalatrice Emile Argentier che che superò la cima nel 1839; e come si chiamava la cima prima del 1839? “Pic de dix heures” (montagna delle ore dieci)



In prossimità della cima scorgo alcuni laghi alpini: dovrebbero essere il  Il Lago Ghiacciato,  il Lac Long ed il Lac en Haut de Laures.




Cerco un posto per atterrare, voglio sgranchirmi un po’ le gambe…


Eccomi a terra. Nel prossimo post riprendo disciplinatamente il piano di volo…



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domenica 14 marzo 2010

Frank-Vigilius Tour

Frank-Vigilius TOUR

Titolo sibillino, lo ammetto.

 Ma sono certo che Sherlock Holmes avrebbe risolto l’enigma: Frank è celeberrimo per i suoi scenari alpini, Vigilius progetta piani di volo mondiali,  nel senso che sta facendo letteralmente il giro del mondo col suo Mooney; allora si tratta di un Tour progettato da Vigilius sugli scenari di Frank. Elementare, Watson.

Ed è così. Un po’ di tempo fa Vigilius ha progettato l ‘ ALPI TOUR, un  dettagliato ed esauriente giro della Val d’Aosta; bene, benché l’amico di Bergamo l’avesse sicuramente progettato pensando ad un aereo da turismo, io mi propongo di seguirlo in elicottero, approfittando così per testare le qualità del mio recente acquisto, il Bell 212 dei miei post precedenti

   

Il piano di volo di Vigilius è comodissimo: lo si carica sul GPS e volare seguendo la rotta è un gioco da ragazzini.

Nella cartella preparata da Vigilius, che scaricherete da qui  è presente un file con l’estensione .pln , è quello il piano di volo da caricare sul GPS.

Come fare? Facile: salvate il file ALPI Tour.pln in C:\Documents and Settings\(Nome Utente)\Documenti\File di Flight Simulator X poi lanciate FSX , posizionatevi sull’aeroporto di Aosta (LIMW) e andate sul Menù VOLI, > PIANIFICAZIONE VOLI, > scheda CREA > CARICA; si aprirà  la finestra dei vari piani di volo, voi cercate l’ALPI Tour e date l’OK. Ecco fatto, nel GPS dell’aereo troverete il percorso bello e pronto.

                                          



Allora, eccomi qui a fare gli ultimi controlli pre-volo; l’elicottero è il Bell 212 della CERA Simcraft, di cui ho parlato negli scorsi post


Sono sulla pista dell’aeroporto Corrado Gex, di Aosta (LIMW). Lo scenario dello scalo è opera di  Dome Peracchione, lo trovate su Volo Virtuale Torino mentre, come già detto, lo scenario circostante, le valli ma soprattutto i monti, sono opera di Frank
So già che vi stupirete, ammirando la qualità delle texture e il dettaglio ma tuttavia questo non dà la cifra degli scenari di Frank; voglio dire, l'Alpino è sempre in cammino, quindi ogni suo scenario è migliore del precedente (vedi a tuttoggi, l'Everest) e questi risalgono a uno/due anni fa....





Entriamo nella cabina e prepariamoci al Tour. D’ora in poi, visto che Frank-Vigilius Tour è un nome po’ troppo lungo, parlerò di “Tour della Vallée” e mi concedo la libertà di frammentarlo in tappe, secondo il mio personale ghiribizzo, e di atterrare dove capita.        


Nel prossimo post: il decollo, la prima tappa!



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giovedì 11 marzo 2010

AROUND THE ROOF OF THE WORLD

Frank e Daniele hanno pubblicato uno scenario photoreal in HD dell’Everest, lo trovate qui  ma questa non è certo una novità : da giorni il tam tam dei simmers annunciava l’uscita di questo incredibile scenario e lo stesso è in download da 24 ore buone.

Screenshot, e meglio ancora, video, dello scenario si trovano sia sul sito RealEarth sia nei vari blog e forum di simulazione di volo; e sono foto e video sicuramente migliori dei miei.

E allora perché questo post?



PERCHE’ IO CI SONO SALITO IN ELICOTTERO!!!


Dunque, appena ho avuto notizia della lavorazione dello scenario, conoscendo la bravura di Frank e il dettaglio col quale lavora Daniele, mi è venuta l’acquolina in bocca: dovevo viaggiarci sopra con un elicottero! Ho cominciato a mettermi al lavoro; bestioni come il CH-64 a due rotori sono capaci di portare fino a 12 tonnellate di carico ma la loro quota di tangenza, cioè la massima raggiungibile, è appena di 2590 metri (8500 piedi), decisamente troppo poco. Idem per velivoli a 3 motori a turbina, come il Seahawk.

Il buon vecchio, leggero ma robusto, LAMA è forse quello che ha battuto il record di altezza: 7000 metri. Una bella quota ma ancora troppo poco.

Confesso che ho tentato di barare: mi sono portato in quota con un F14 Tomcat, poi sono andato su Aeromobile>Cambia    e ho selezionato un elicottero, un Bell 412. No, FSX non si fa fregare: l’altimetro dell’elicottero ha cominciato a scendere vertiginosamente e in quattro e quattrotto mi sono trovato a schiantarmi sulle pareti di roccia.

Sembrava un’impresa impossibile. “Ci vorrebbe un elicottero che non è ancora stato costruito” mi sono detto.

Appunto.

Nelle mie battute di caccia sul web avevo trovato, ad un certo punto un prototipo di elicottero mosso da motori a reazione, il PYRO Lite. Lo trovate qui



Con lui sono riuscito a violare, dal punto di vista degli elicotteri, la cima dell’Everest!




Quelle pareti verticali sono mozzafiato…




Non mi dilungo sul dettaglio e sulla risoluzione: le immagini parlano da sole





Mi accingo ad atterrare in un piccolo avvallamento: vedete i sassi sul terreno?



Che pace, che sovraumani silenzi!


Arrivederci alla prossima: saremo sempre in montagna, ma un po’ più vicino a noi…..



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