venerdì 27 febbraio 2009

Mission Impossible

MISSION IMPOSSIBLE

 D’accordo, lo ammetto: il titolo è un’esagerazione. Comunque questa nuova lezione di volo, pur non essendo “impossibile”, ci si avvicina parecchio, specie per chi è alle prime armi. Allora, abbiamo già provato ad atterrare su una pista aeroportuale (facile…), poi su un grande prato ( quasi facile), ora proveremo ad atterrare su una nave petroliera.
Per non buttarsi subito su cose complicatissime, la scegliamo ferma, ormeggiata ad un terminal. Dove siamo di preciso, è un segreto che vi svelerò nel prossimo incontro, anche perché è di quello scenario che parlerò nel prossimo post, uno scenario free e incredibilmente dettagliato. Se qualcuno si intende di musica, ascoltate la colonna sonora del video: miglio più miglio meno, siamo da quelle parti….

                                 



atterraggio su petroliera prova from Elio GIULIANO on Vimeo.

                                             

Allora, stiamo sorvolando un grande fiume, 

siamo su un’eliambulanza Bell412 (il modello che ho presentato lo scorso post)


 e dobbiamo andare a prelevare sopra quella nave laggiù un membro dell’equipaggio che ha bisogno di soccorso medico.

Ci avviciniamo alla nave, magari cominciamo a rallentare, diminuendo la manetta ( il collettivo) e tirando un po’ a noi la leva del ciclico se necessario.
Non possiamo atterrare su una nave come atterreremmo su un prato: per evitare di tranciare cavi, antenne, sovrastrutture, teste di marinai e quant’altro (l’assicurazione non copre queste imperizie…), la procedura corretta è quella di portarsi in hovering sul lato della nave, in corrispondenza del punto dove vogliamo atterrare, poi scivolare muovendosi di traverso e toccare il il ponte della nave.


 Per fare questo rallentiamo (tirando il ciclico verso di noi) e spostiamoci verso sinistra (spostando il ciclico, cioè il joystick verso sinistra)
 A questo punto dobbiamo fermarci in volo stazionario: bilanciamo la leva del joystick, tirandola un po’ verso di noi e continuiamo a diminuire la manetta (stiamo quindi lavorando di ciclico e di collettivo )
Adesso spostiamoci ancora di lato: lentamente spostiamo verso sinistra la leva del ciclico (il joystick)
OK, ci siamo: adesso diminuiamo il collettivo fino a toccare il ponte.



Non so se avete avuto modo di apprezzare anche il paesaggio, cioè lo scenario ma è di quello che parleremo la prossima volta…..

domenica 22 febbraio 2009

Consigli per gli acquisti - Hovercontrol Bell412

Un elicottero straordinario - Consigli per gli acquisti 2


Questo è, per adesso, l’elicottero freeware più straordinario che mi sia capitato: l’interattività dell’abitacolo, la procedura di accensione, che è piuttosto complicata, proprio perché il più possibile aderente al vero, la cura dei particolari e la realtà del comportamento in volo, lo rendono vicinissimo a modelli payware da diverse decine di euro.
L’allestimento che ho scelto, tra i tanti disponibili, è quello dell’eliambulanza. Col tasto 1 si aprono le portiere, anteriori e posteriori, col testo 2 il portellone laterale a scorrimento

La cura dei particolari si commenta da sé; cliccate sulla foto per ingrandirla full size e godervi così l’interno dell’elicottero



Ma il bello deve ancora venire: nell’abitacolo 2D è presente, in basso a destra, una piccola foto della cabina,
con diversi elementi cliccabili (la consolle centrale, il pannello superiore, il cruscotto, etc); questi sono indispensabili per il funzionamento del velivolo.

Accendere il motore con CTRL+E o con CTRL+SHIFT+F4 produce solo un gran fumo e, ammesso si riesca a decollare, il guasto della turbina dopo pochi minuti, con conseguente schianto al suolo.

Allora, pronti a partire: selezioniamo la visuale abitacolo 2d, clicchiamo sulla piccola foto in basso a destra fino ad avere i 3 pannelli visibili (console centrale, pannello superiore e manopola del collettivo) e agiamo sugli interruttori seguendo la sequenza riportata qui sotto.
Questa è la sequenza corretta, aiutatevi con le immagini:

1. PART SEP……………..norn  
2. HYDR SYS 1 e 2 ……...on
3. BATTERY BUS 1 e2…..on
4. INV 1 e 2………..on
5. IDLE STOP spostate una volta a destra e una a sinistra l’interruttore

1. Motore 1 FUEL TRANS……on
2. Motore 1 BOOST PUMP…...on
3. Motore 1 FUEL VALVE……on
4. START engine 1 ……tenere premuto verso sin. per qualche secondo (finchè non parte)
 Ripetere i punti da 6 a 9 per il secondo motore

Adesso che siamo in moto, possiamo passare al Virtual Cockpit, un po’ di collettivo e un po’ di ciclico e via.

Le immagini che seguono dimostrano che a volte i malati di mente, nelle eliambulanze, non sono sempre stesi nella barella e legati belli stretti…..




Il prossimo post si intitolerà.....Mission Impossible!

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venerdì 20 febbraio 2009

Lezione di volo - 4

Atterraggio nell’isola di Tahiti.
Atterraggio: forse, dopo l’hovering o il volo stazionario, una delle manovre più difficili da fare in elicottero.
Proveremo ad atterrare nell’isola di Moorea, vicino a Tahiti, precisamente sull’aeroporto di Tupai.
Proveremo due tipi di atterraggi: uno, più facile, abbastanza simile a quello di un aeroplano e usato in verità su elicotteri più grandi (tipo il CH-47 Chinook), e l’altro, più difficile, che ci farà scendere su uno spazio ristretto, in un prato di fronte a una bella villa in stile coloniale.
Allora, ci avviciniamo all’aeroporto di Tupai, eccolo laggiù

Ci allineiamo con la pista (fin qui nulla di diverso rispetto ad un aeroplano)


Diminuiamo sensibilmente il collettivo e incliniamo un poco il muso verso il basso per aiutare la discesa ( già iniziata grazie alla minor potenza indotta dalla leva del collettivo)
In prossimità della pista, tiriamo a noi la leva del ciclico, per rallentare e continuiamo a togliere collettivo 




Usiamo, se necessario, la pedaliera per mantenerci allineati alla pista; è un gioco combinato di collettivo, per perder potenza e scendere, di ciclico, per rallentare inclinando in alto il muso e per rimanere paralleli all’orizzonte
Poi riportiamo il ciclico in posizione verticale o leggerissimamente inclinato in avanti

Togliamo tutto il collettivo e ci posiamo per terra.

In questo modo siamo atterrati, quasi planando, su una superficie, la pista, adatta a questo scopo.
Riprendiamo quota: vedete quella bella villa bianca laggiù? Vorremmo atterrare sul prato antistante. 
Allora ci allineiamo, come se fosse una pista, togliamo collettivo e tiriamo un po’ su il muso per perdere velocità

una volta quasi sopra il prato dobbiamo cercare di andare in hover, cioè dobbiamo arrivare a fermarci: continuiamo a lavorare di ciclico e di collettivo finchè non siamo pressoché fermi (controlliamo sempre di essere paralleli all’orizzonte), a questo punto togliamo gradatamente tutto il collettivo fino a posarci sul prato.


Eccoci arrivati: nella villa ci aspetta un cocktail di benvenuto.
Nel prossimo incontro: un elicottero freeware che ci lascerà a bocca aperta....


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mercoledì 18 febbraio 2009

Grand Canyon 2 - video2

Allora, ho provato a fare un nuovo video, cercando di migliorare la qualità.

                                              

In alternativa, questo è il link a YouTube, dove, selezionando l'opzione Alta Qualità sotto lo schermo si può vedere meglio.

Il prossimo post: lezione di volo.

lunedì 16 febbraio 2009

Grand Canyon 2 - Video

L’amico Maurizio G., che è niente meno  uno dei coautori dello scenario di cui ho parlato nello scorso post, mi ha detto che dalla parte opposta all’aeroporto si trova un piccolo villaggio, quasi celato nel bosco, con un albergo che si affaccia sullo strapiombo. Letto, acceso il motore e partito.
Incomincio questo post con due novità: innanzitutto spezzo il ritmo lezione-gita su scenario o presentazione di velivoli seguito fin ora e poi inserisco, per la prima volta, un video. Eccolo:


Ecco adesso le immagini, che documentano con quanta cura, e con quanta passione, è stato costruito questo scenario, anche nei dettagli minimi e nascosti (in effetti, scoprire questo villaggio è stato come trovare la sorpresa nell’uovo di Pasqua)
Il mega albergo ( si tratta, nella realtà, del Grand Canyon Lodge) da cui ci alziamo in volo…


In posizione indubbiamente scenografica, d’effetto

                                  

Accuratissime anche queste cisterne (conterranno acqua, penso…)

  

E che dire di questo snack bar nascosto nel bosco…   

Panorama
Ah, sì…tutti stupiti dello strano oggetto con cui volo; no, non l’ho costruito io nel garage….si tratta del Kamov KA 10, un elicottero sovietico monoposto da ricognizione, del 1949.
Indubbiamente è un modello curioso, anche divertente da pilotare
 
Lo trovate qui  
anche se è costruito per FS 2004, va benissimo anche sotto FSX. Gli autori, è giusto citarli, sono Shawn Lund e Pete Clayson
E, per finire, due vere chicche: le foto, prese da Google Earth, delle due cisterne e dell'albergo.



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